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MAXXI. MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Regia: Rubino Rubini
Montaggio: Simonetta Cristiano
Fotografia: Gianluca Pipitone
Produzione: Rubino Rubini e Rai Educational
Consulenza scientifica: Antonella Greco
Coordinamento: Benedetta Nervi
Consulenza musicale: Pietro Ferri
Musiche: RAI TRADE
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Zaha Hadid, grande firma dell’architettura moderna, realizza a Roma un suo doppio sogno: quello di dotare la città di un primo e fondamentale luogo dove esporre l’arte contemporanea e, parallelamente di costruire un oggetto anch’esso dall’alto gradiente artistico. Come oramai si fa in diverse parti del mondo, l’oggetto stabile, ovvero il museo entro il quale viene ospitata l’arte è a sua volta concepito come un’opera che artisticamente dialoga nel contesto della città nel quale è calato. Primo insuperabile esempio di questo modo di intendere l’architettura è il Beaubourg di Parigi seguito poi dalle grandi opere di Frank Gehry e di Kenzo Tange, di Ieoh Ming Pei ecc. Il MAXXI di Roma diviene quindi anche per il documentarista innanzitutto un oggetto da esplorare, una cassa di risonanza di per se stessa produttrice di emozioni e sensazioni entro le quali vivono altri strumenti anch’essi concepiti per emettere una musica propria. Il museo nasce, per continuare la metafora, in modo polifonico, quindi una parte destinata ad artisti e ad opere ormai consolidate nella memoria del moderno, ma guarda anche ad altre forme di espressione formale stilistica, quali l’architettura sino a proporsi come uno spazio anche multimediale di ricerca del nuovo entro spazi in grado di contenerne le sensazioni. La macchina da presa segue puntuale gli stimoli diversi già nell’ottica dell’architetto ed accresciuti nelle modalità dell’arte, traendo spunti visivi in grado di narrare il “nuovo” attraverso il “nuovo”, lo stupefacente attraverso il visionario.
Italia, 2010, 23’, italiano