Benché non si sia mai cimentato personalmente con lo strumento fotografico, nel corso della sua vita e della sua attività, Carlo Levi ha raccolto un enorme patrimonio di circa 10.000 fotografie, testimonianza del legame continuo, intenso, articolato e profondamente consapevole con la fotografia e con alcuni tra i maggiori fotografi del secondo dopoguerra. David Seymour, Henri Cartier-Bresson, Erich Hartmann, Marilyn Stafford, e, tra gli italiani, Alfio Di Bella, Rodrigo Pais, Elio Sorci, Mario Carbone, sono solo alcuni tra i nomi presenti nella raccolta fotografica della Fondazione Carlo Levi, che copre un arco temporale di circa un cinquantennio di attività, dagli anni Venti fino al periodo immediatamente successivo alla morte dell’artista. Realizzato in occasione della giornata di studi promossa dalla Fondazione Carlo Levi “In primo piano luoghi e genti d’Italia”, il video illustra i nuclei tematici più significativi fra i molti inclusi nel fondo fotografico Levi - il mondo privato con gli album di famiglia, le immagini del confino, l’atelier, i reportage dei suoi viaggi e la sua figura pubblica – evidenziando anche il rapporto tra la sua attività di pittore e la fotografia, spesso usata come strumento per impostare i soggetti da ritrarre, per annotare particolari situazioni ambientali che avrebbe ripreso nei suoi quadri. L’esempio più rilevante è costituito dall’eccezionale materiale fotografico realizzato da Mario Carbone durante un viaggio compiuto con Levi nel ’60 finalizzato all’esecuzione del grande telero Lucania ’61 per la mostra sul Centenario dell’Unità d’Italia. È lo stesso Carbone a raccontarci di quell’avventura nei luoghi del confino di Levi oltre che della loro amicizia e collaborazione. Italia, 2021, 24’, italiano
|